ROSE GIALLE: QUATTRO RITRATTI DI DONNE EBREE
di Laura Forti
con Amanda Sandrelli
musiche Enrico Fink & Moltimondi Peace Ensemble
Enrico Fink, flauto
Luca Baldini, basso e balalaika basso
Massimo Ferri, chitarra e bouzouki
Gianni Micheli, clarinetti
ingresso 6,00 Euro compresa la visita alla mostra Seduzione Etrusca presso il Museo dell’Accademia Etrusca
Si tratta di quattro ritratti di donna, come se fossero pagine prese dai loro diari. Alcuni scritti sono già in forma di diario, altri sono stati adattati drammaturgicamente.
Da queste storie infatti nel 2009 sono nate alcune puntate che sono state proposte alla Radio Svizzera italiana.
Sono donne ebree vissute in un arco temporale che va dall’Italia dei primi Novecento al mondo contemporaneo.
Donne comuni come Jenny Bassani Liscia, sorella di Giorgio Bassani, che ha subito le persecuzioni razziali a Ferrara quando era poco più che una bambina. Jenny ha ritrovato la casa, nido e regno, con la cucina sempre in funzione a cuocere piatti e a elaborare ricette, completamente distrutte; la sua storia rappresenta la prospettiva di una ragazza della buona borghesia, una ragazza “italiana” che da un giorno all’altro ha dovuto considerarsi straniera e vivere un vero e proprio esilio in patria, perdendo diritti, infanzia e normalità.
C’è poi Etty Hillesum, autrice dell’unico vero e proprio diario, vittima nel campo di Auschwitz, che non si lasciò abbattere dalla tragedia che la circondava, continuando a combattere la sua personale battaglia per la vita e la resistenza dell’anima, per la difesa dello spirito che anche in condizioni disumane può sopravvivere e manifestarsi.
La nascita di Israele si concretizza nelle pagine di Golda Meir che deve fronteggiare con coraggio vicende complicate e drammatiche: il trasferimento dagli Stati Uniti alla Palestina, l’incarico di Primo Ministro di uno stato giovane come Israele, le guerre, la strage degli atleti israeliani alle Olimpiadi di Monaco.
E Israele moderno con le guerre, le perdite da ambo le parti, le speranze, i fallimenti e i bilanci, è invece oggetto di riflessione appassionata nelle pagine della giornalista Manuela Dviri, che ha avuto un figlio ucciso nel conflitto e come altri intellettuali, vedi David Grossman, pur devastata interiormente continua a credere a un sogno di giustizia e di pace.
Lo spettacolo ripropone un carosello cronologico che va dagli anni 30 al contemporaneo; l’attrice, Amanda Sandrelli, interpreta tutte le diverse protagoniste; intorno a lei, via via prendono vita diverse atmosfere, un viaggio tra epoche e luoghi, grazie soprattutto alla musica, eseguita in scena, che creerà una colonna sonora continua e, partendo dall’Italia di inizio secolo attraverserà l’Europa e finirà in Medio Oriente in un gioco di ricreazione di immaginario che aiuti lo spettatore a calarsi in atmosfere sempre nuove e diverse, a fare un volo con la fantasia lasciandosi portare dalle suggestioni che sono evocate in scena dalla voce e dal corpo dell’attrice.