concerto in memoria di Federico Bindi
nel decimo anniversario della sua scomparsa
ENSEMBLE OUVERT DEL FESTIVAL MUSICALE SAVINESE
LE QUATUOR POUR LA FIN DU TEMPS
di Olivier Messiaen
Carlo Failli clarinetto
Alessandro Perpich violino
Marco Dalsass violoncello
Pierluigi Camicia pianoforte
LE MERLE NOIR
di Olivier Messiaen
Federica Lotti flauto
Pierluigi Camicia pianoforte
Ore 21:15
ingresso € 8,00 – ridotto € 5,00
* * *
«E vidi un angelo, forte, scendere dal cielo, avvolto in una nube; l’arcobaleno era sul suo capo, la sua faccia era come il sole, le sue gambe come colonne di fuoco, [...]. Pose il piede destro sul mare, e il sinistro sulla terra, e [...] tenendosi ritto sul mare e sulla terra, alzò la mano [...] al cielo, e giurò nel nome del vivente per i secoli dei secoli [...] dicendo: “Non vi sarà più altro tempo! Nei giorni del suono del settimo angelo si compirà il mistero di Dio, [...]”».
Liturgie de cristal (Liturgia di cristallo):
Tra le tre e le quattro del mattino, il risveglio degli uccelli: un merlo o un usignolo solitario improvvisa un canto, circondato da uno scintillio di suoni, da un alone di trilli che si perdono alti tra gli alberi. Si trasponga tutto ciò su un piano religioso ed ecco che si ottiene l’armonioso silenzio del Paradiso.
Vocalise, pour l’Ange qui annonce la fin du Temps (Vocalizzo per l’Angelo che annuncia la fine del Tempo):
La prima e la terza sezione (molto brevi) evocano la forza del possente angelo, incoronato da un arcobaleno e vestito di nubi, che posa un piede sul mare ed un piede sulla terra. Nella sezione centrale ci sono le impalpabili armonie celesti. Al piano dolci cascate di accordi blu-arancio, che abbelliscono con la loro sonorità distante la melopea quasi da canto piano del violino e del violoncello.
Abîme des Oiseaux (Abisso degli uccelli):
Clarinetto solo. L’Abisso è il tempo, con le sue tristezze, i suoi scoramenti. L’uccello è il contrario del Tempo; è il nostro desiderio di luce, di altezze, di arcobaleni, di canti gioiosi!
Intermède (Intermezzo):
Scherzo, di carattere più superficiale degli altri movimenti, ciononostante ricollegato a questi da certe reminiscenze melodiche.
Louange à l’Éternité de Jésus (Lode all’Eternità di Gesù):
Qui Gesù è inteso soprattutto come il Verbo. Una grande frase, infinitamente lenta, di violoncello, magnifica con amore e riverenza l’eternità di questo Verbo dolce e potente, “che gli anni non possono consumare”. Maestosamente la melodia s’appiana, in una sorta di lontananza tenera e somma. “In principio era il Verbo, e il Verbo era in Dio, e il Verbo era Dio”.
Danse de la fureur, pour les sept trompettes (Danza furiosa per le sette trombe):
Ritmicamente, il brano più caratteristico della serie. I quattro strumenti, all’unisono, rievocano le sonorità di gong e trombe (le prime sei trombe dell’Apocalisse latrici di diverse catastrofi, la tromba del settimo angelo annuncia la consumazione del mistero di Dio). Impiego del valore aggiunto, di ritmi aumentati o diminuiti, di ritmi non retrogradabili. Musica di pietra, formidabile granito sonoro; irresistibile movimento d’acciaio, d’enormi massi di furia porpora, d’ebbrezza glaciale. Ascoltate soprattutto il terribile fortissimo del tema per aumentazione e il cambiamento di registro delle sue varie note, verso la fine del pezzo.
Fouillis d’arcs-en-ciel, pour l’Ange qui annonce la fin du Temps (Vortice d’arcobaleni per l’Angelo che annuncia la fine del Tempo):
Si rinvengono qui certi passaggi del secondo movimento. Appare l’Angelo pieno di forza, e soprattutto l’arcobaleno che lo incorona (l’arcobaleno, simbolo di pace, di saggezza, di tutte le vibrazioni luminose e sonore). – Durante i miei sogni, sento e vedo accordi e melodie conosciute, colori e forme note; poi, dopo questa fase transitoria, passo all’irreale ed esperisco con estasi un vortice, una compenetrazione circolare di suoni e colori sovrumani. Queste lame di fuoco, queste colate di magma blu-arancio, queste stelle improvvise: ecco lo scompiglio, ecco l’arcobaleno!
Louange à l’Immortalité de Jésus (Lode all’Immortalità di Gesù):
Lungo solo di violino, funge da contraltare al solo di violoncello del quinto movimento. Perché questa seconda Lode? Perché s’adatta più precisamente al secondo aspetto di Gesù, al Gesù uomo, al Verbo fatto carne, che resuscita immortale per comunicarci la sua via. Ed è tutto amore. Il suo lento salire verso il picco, rappresenta l’ascesa dell’uomo verso Dio, del Figlio verso il Padre, della creatura divinizzata verso il Paradiso.
«Supponiamo che ci sia stata una singola pulsazione in tutto l’universo. Una sola; con l’eternità prima e l’eternità dopo di essa. Un prima ed un dopo, quindi. Questa è la nascita del Tempo. Immaginiamo ora: quasi immediatamente, una seconda pulsazione. Dato che ogni pulsazione si prolunga nel silenzio che la segue, la seconda risulterà più lunga della prima. Un altro numero, un’altra durata. E questa è la nascita del Ritmo.» (Conférence de Notre-Dame, 4 décembre 1977, Paris, Leduc).
“non ho voluto in alcun modo realizzare un commento al libro della Rivelazione, ma semplicemente giustificare il mio desiderio di cessazione del tempo”.